Il “Green Deal” ha alla sua base un'impossibilità fisica: l'idea di energia "libera” e “rinnovabile”. I costi monetari, ambientali e geopolitici delle tecnologie energetiche derivano dai vincoli della natura e della fisica di tutte le fonti di energia, siano esse vento e sole o petrolio e gas. Tutte esistono in natura gratuitamente ma questo è irrilevante. L’uso del suolo per accedere ai luoghi in cui si trovano queste risorse o dove collocare gli impianti green ha un costo. Hanno un costo ambientale e sociale gli impianti tecnologici poiché sono costruiti con i materiali estratti dalla terra e poiché tutte le macchine si consumano, non c'è nulla di veramente "rinnovabile" in nessuna di esse. Quindi, in realtà, il “Green Deal”, si sintetizza nell’enorme quantità di minerali che devono essere estratti per costruire le tecnologie verdi. Tratto dalla Rete di Resistenza dei Crinali.