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2024-03-29 11:45

Efficienza energetica nell’edilizia, per l’Enea grandi possibilità non sfruttate

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Tra il 2007 e il 2015, le famiglie italiane hanno investito quasi 28 miliardi di euro per ridurre gli sprechi e rendere più efficienti le proprie abitazioni, realizzando 2,5 milioni di interventi di riqualificazione energetica e sostenendo in questo modo una filiera da 50.000 posti di lavoro in media l’anno. Complessivamente, nel periodo 2005-2015, con le misure per l’efficienza energetica sono stati risparmiati quasi 10 Mtep l’anno, evitando 26 milioni di tonnellate di emissioni di anidride carbonica e 3 miliardi di euro di spese per importare fonti fossili.

È quanto emerge dal V Rapporto dell’Enea sull’Efficienza Energetica, da cui risulta anche che l’Italia ha un livello d’intensità energetica, che indica il rapporto tra Pil e consumo interno lordo di energia, del 18% inferiore della media Ue (più basso è il valore dell’intensità energetica, più è alta l’efficienza energetica del Paese).

Il Rapporto evidenzia che l’Italia ha raggiunto il 32% dell’obiettivo di risparmio al 2020, fissato dal Piano Nazionale di Efficienza Energetica 2014: tra gli strumenti più efficaci vengono segnalati i certificati bianchi e le detrazioni fiscali per le riqualificazioni energetiche, i cosiddetti ecobonus, utilizzati soprattutto per interventi di isolamento termico degli edifici, la sostituzione di infissi e l’installazione di impianti di riscaldamento più efficienti.

Secondo il presidente dell’Enea, Federico Testa, vi sono però “ancora barriere da superare e forti margini di miglioramento per accrescere il vantaggio competitivo del nostro Paese”. In particolare, “un tema rilevante, sul quale finora si è fatto poco è quello dei condomini anni ‘60 e ‘70, particolarmente poco efficienti dal punto di vista energetico. Dobbiamo trovare meccanismi incentivanti per consentire di diventare ‘green’ anche a quanti vivono in questi complessi e non hanno risorse da investire”.