La Camera ha approvato due mozioni unitarie, presentate da deputati bresciani di maggioranza e opposizione, sulla situazione ambientale e sanitaria della provincia di Brescia, che “è, tra le aree nazionali, una di quelle di più antica industrializzazione ed è la terza a livello europeo per intensità di imprese industriali che vi operano. Per questa ragione ha subito le conseguenze e le eredità di un'industria pesante che ha operato senza le necessarie norme giuridiche di tutela ambientale e di limitazione delle emissioni industriali, che sono sostanzialmente giunte solo successivamente alla metà degli anni ’70 del secolo scorso. Una situazione che ha generato benessere economico, ma anche gravi danni alla salute delle persone e dell'ambiente”.
Le mozioni impegnano il governo a:
- adottare al più presto il regolamento relativo agli interventi di bonifica, ripristino ambientale e messa in sicurezza d'emergenza operativa e permanente delle aree destinate alla produzione agricola e all'allevamento;
- avviare ulteriori iniziative, oltre a quelle già in corso, per la mappatura su vasta scala dei terreni, per individuare le situazioni di criticità e la loro entità, al fine di poter definire una scala di priorità per eventuali interventi di bonifica;
- proseguire e implementare gli studi epidemiologici già in atto, a partire dalla popolazione maggiormente esposta;
- definire, per quanto di competenza, un piano generale di bonifica e prevedere lo stanziamento di risorse adeguate, anche straordinarie, per quanto di competenza;
- assumere iniziative per introdurre, ai fini dell'individuazione di nuovi impianti di trattamento e smaltimento di rifiuti, un fattore di pressione non basato esclusivamente sulle volumetrie delle discariche, ma quale massima concentrazione di aree e di volume di rifiuti conferibili su unità di superficie territoriale;
- assumere iniziative per subordinare la realizzazione di nuovi impianti o l'ampliamento di impianti per lo smaltimento di rifiuti, ovvero di impianti la cui realizzazione potrebbe determinare un peggioramento della qualità dell'aria, ad una concreta e significativa diminuzione del predetto fattore di pressione;
valutare l'opportunità di promuovere forme di coinvolgimento delle popolazioni interessate dalla realizzazione di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti, anche nella forma del dibattito pubblico.