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2024-04-25 23:34

Piano nazionale di interventi nel settore idrico

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Per la programmazione e realizzazione degli interventi necessari alla mitigazione dei danni connessi al fenomeno della siccità e per promuovere il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, la legge di Bilancio 2018 prevede che entro centoventi giorni debba essere adottato, mediante un decreto interministeriale, il Piano nazionale di interventi nel settore idrico, articolato in due sezioni: sezione acquedotti e sezione invasi.

Il Piano nazionale può essere approvato, anche per stralci, con uno o più decreti del presidente del Consiglio ed è aggiornato, di norma, ogni due anni, tenendo conto dello stato di avanzamento degli interventi effettuati, delle programmazioni esistenti e dei nuovi interventi necessari e urgenti, con priorità per quelli in stato di progettazione definitiva ed esecutiva, da realizzare per il potenziamento e l’adeguamento delle infrastrutture idriche, anche al fine di contrastare la dispersione delle risorse idriche.

Per la definizione della sezione “acquedotti” della proposta di Piano, l’Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico, sentite le regioni e gli enti locali interessati, trasmette ai vari ministeri l’elenco degli interventi necessari e urgenti per il settore, mentre gli enti di gestione d’ambito e gli altri soggetti responsabili della realizzazione degli interventi trasmettono alla stessa Autorità, entro 60 giorni dalla richiesta, eventuali ulteriori informazioni e documenti necessari.

Per la definizione della sezione “invasi” della proposta di Piano, invece, spetta al ministero delle Infrastrutture definire l’elenco degli interventi necessari e urgenti, tenendo conto di alcuni obiettivi prioritari. A questo fine, le autorità idrografiche di distretto, i gestori delle opere o i concessionari di derivazione trasmettono al ministero, entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge, le informazioni e documenti necessari.

Spetta all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, il compito di monitorare l’andamento dell’attuazione degli interventi e di sostenere gli enti di governo dell’ambito e gli altri soggetti responsabili della realizzazione degli interventi della sezione “acquedotti” per eventuali criticità nella programmazione e nella realizzazione degli interventi, avvalendosi anche della Cassa per i servizi energetici e ambientali.

Per quanto riguarda il finanziamento degli interventi contenuti nel Piano, si prevede che siano finanziati con le risorse disponibili a legislazione vigente e che possano essere assistiti dalla garanzia del Fondo di garanzia per gli interventi finalizzati al potenziamento delle infrastrutture idriche, previsto dall’art. 58 della legge n. 221/2015 (collegato ambientale).

In attesa dell’adozione del Piano nazionale, viene prevista l’approvazione, con apposito decreto ministeriale, di un Piano straordinario per la realizzazione degli interventi urgenti in stato di progettazione. Per il finanziamento di tale piano è autorizzata la spesa complessiva di 250 milioni di euro (50 milioni per ciascuno degli anni 2018-2022), che rappresentano un’anticipazione delle risorse previste dal Piano Nazionale. Il Piano straordinario confluirà poi nel Piano Nazionale, di cui rappresenta quindi uno stralcio. La realizzazione del “Piano stralcio” è affidata ai concessionari o richiedenti la concessione di derivazione o ai gestori delle opere, mediante apposite convenzioni con il ministero delle Infrastrutture