Oggi:

2024-04-16 23:39

Prime proposte della Commissione Ue per l’attuazione del Piano d’azione per la finanza sostenibile

QUEL CHE C’È DA SAPERE

La Commissione europea ha presentato le prime proposte di attuazione del Piano d’azione dell’Ue per la finanza sostenibile, pubblicato lo scorso 8 marzo e che contiene la strategia per la realizzazione di un sistema finanziario che sostenga il programma dell'Unione per il clima e lo sviluppo sostenibile. Il Piano prendeva le mosse dalla relazione finale del gruppo di esperti sulla finanza sostenibile ed è stato discusso il 22 marzo in una conferenza di alto livello.

Le prime misure attuative presentate ora dalla Commissione Ue prevedono:

  1. Un sistema di classificazione unificato a livello dell'Ue ("tassonomia"): la proposta definisce criteri armonizzati per stabilire se un'attività economica è ecosostenibile. La Commissione individuerà progressivamente le attività che soddisfano tali criteri, tenendo conto delle pratiche e delle iniziative attuali del mercato e avvalendosi della consulenza di un gruppo tecnico di esperti che è al momento in fase di costituzione. Ciò dovrebbe fare chiarezza sulle attività considerate ecosostenibili, per consentire agli operatori economici e agli investitori di prendere decisioni più informate. Potrebbe anche rappresentare un punto di partenza per la definizione di norme tecniche e marchi per i prodotti finanziari sostenibili, preannunciata nel Piano d'azione della Commissione sulla finanza sostenibile.

 

  1. Obblighi degli investitori e adempimenti informativi: la proposta di regolamento intende introdurre coerenza e chiarezza sulle modalità con cui gli investitori istituzionali (ad esempio i gestori di patrimoni, le compagnie di assicurazione, i fondi pensionistici e i consulenti finanziari) integrano i fattori ambientali, sociali e di governance (ESG) nel loro processo decisionale. Requisiti più precisi saranno definiti tramite atti delegati adottati dalla Commissione in una fase successiva. I gestori di patrimoni e gli investitori istituzionali dovrebbero inoltre dimostrare in che modo i loro investimenti si allineano con gli obiettivi ESG e rendere noto come adempiono agli obblighi previsti.

 

  1. Indici per investimenti a basso impatto di carbonio: le norme proposte creeranno una nuova categoria di indici, comprendente l'indice di basse emissioni di carbonio (cioè la versione "decarbonizzata" degli indici standard) e gli indici di impatto positivo in termini di carbonio. Questo nuovo standard di mercato dovrebbe riflettere l'impronta di carbonio delle imprese e fornire agli investitori maggiori informazioni sull'impatto di un determinato portafoglio di investimenti in termini di emissioni. Mentre l'indice di basse emissioni di carbonio sarebbe basato su un indice standard di “decarbonizzazione”, quello relativo all'impatto positivo permetterebbe a un portafoglio di investimenti di allinearsi meglio con l'obiettivo dell'accordo di Parigi di limitare il riscaldamento globale a meno di 2°C.

 

  1. Una migliore consulenza ai clienti in materia di sostenibilità: la Commissione ha avviato una consultazione per valutare come integrare in maniera efficace considerazioni d'ordine ambientale, sociale e di governance nella consulenza fornita dalle imprese di investimento e dai distributori di prodotti assicurativi ai singoli clienti. Si tratta di un'iniziativa propedeutica alla modifica degli atti delegati che attuano la direttiva relativa ai mercati degli strumenti finanziari (MiFID II) e la direttiva sulla distribuzione assicurativa. Secondo le norme proposte, nel valutare se un prodotto di investimento soddisfa le esigenze del cliente, le imprese dovrebbero prenderne in considerazione anche le preferenze in materia di sostenibilità. Ciò dovrebbe consentire a un più ampio numero di investitori di avere accesso a investimenti sostenibili.

Secondo Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione europea e responsabile per l'Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività, “per conseguire gli obiettivi climatici dell'Ue per il 2030 è necessario investire circa altri 180 miliardi di euro all'anno nel settore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili; per finanziare gli investimenti sostenibili non si può prescindere dalla mobilitazione di capitali privati. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS) sta già raccogliendo dal privato per raggiungere questo traguardo. Le proposte che la Commissione presenta aumenteranno la trasparenza della finanza sostenibile e delle relative opportunità di investimento, in modo da fornire agli investitori informazioni attendibili perché possano fare la loro parte nella transizione verso un'economia circolare, a basse emissioni di carbonio ed efficiente sotto il profilo delle risorse”.