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2024-12-11 06:50

Cambia il Vento: Non Sarà Eolico il Futuro della Germania

CRISI ENERGETICA TEDESCA

di: 
Alberto Cuppini

Friedrich Merz - presidente della CDU e, come tale, favorito per la cancelleria alle elezioni tedesche anticipate a febbraio - ha criticato la rigidità dell’Energiewende e, in particolare, l'energia eolica definendola una "tecnologia di transizione" che, prima o poi, potrà essere smantellata, anche perché dannosa per il paesaggio. Dalla Rete della Resistenza sui Crinali.

In Copertina: Il passaggio dell'intervento di Friedrich Merz al talk-show con la critica all’eolico

 

La campagna elettorale in Germania è già cominciata e, come ovvio, si sta svolgendo anche nel campo della politica energetica.

Recentemente, nel suo documento programmatico, l’ex ministro delle finanze Christian Lindner (FDP, il partito liberale tedesco) poi cacciato dal cancelliere Scholz proprio all'indomani della vittoria di Trump, aveva chiesto l’abbandono della politica climatica e, tra le altre cose, la liquidazione del fondo per il clima e la transizione. La fine della coalizione semaforo (rosso-giallo-verde) apre ora ampi spazi di critica a tale politica anche da parte dell’opposizione. Il candidato alla cancelleria Friedrich Merz (presidente della CDU - la DC tedesca, per banalizzare - in testa ai sondaggi elettorali, dove ha doppiato la derelitta SPD del cancelliere Scholz) ha utilizzato, giovedì 7 novembre scorso, il talk show di Maybrit Illner sulla TV statale ZDF per descrivere l'attuale situazione della Germania dopo tutte le decisioni sbagliate del governo federale e per spiegare come lui affronterebbe gli ostacoli futuri, compresi i progetti di politica climatica.

Nel giro di discussioni, a cui hanno partecipato anche Sigmar Gabriel (possibile candidato SPD alla cancelleria al posto di Scholz, destinato ad una inevitabile sconfitta), la politologa Julia Reuschenbach e il corrispondente estero della CNN Fred Pleitgen, il leader della CDU ha indicato, come causa principale del collasso del governo Scholz, la mancanza di volontà di compromesso da parte dei tre partner della coalizione semaforo. Mentre l’SPD non ha mai voluto tirarsi indietro rispetto alle promesse sociali, i Verdi hanno insistito sulle loro richieste di politica climatica. La FDP, per contro, non ha mai voluto eliminare il freno all’indebitamento pubblico, rendendo irrealizzabili in deficit spending tali politiche. "Questi sono incompatibili tra loro", ha affermato Merz.

Dal punto di vista economico, il Paese si trova ora ad affrontare la sfida di rimettersi in carreggiata. Secondo il candidato cancelliere della CDU, ciò sarà possibile solo con "un maggiore sforzo". In vista della costosa transizione energetica, Merz è giunto alla conclusione: "Dobbiamo garantire di produrre di più, soprattutto quando si tratta di energia. L’offerta deve essere più ampia". Merz segue in tal modo la nuova agenda energetica della CDU, recentemente presentata sotto forma di un documento di discussione. Oltre al principio guida di raggiungere la neutralità climatica rafforzando l’industria, il documento programmatico della CDU così conclude: "Senza un cambiamento dei costi verso una maggiore efficienza, la transizione energetica fallirà".

Da Maybrit Illner giovedì sera Merz si è voluto occupare anche di altri tipi di produzione energetica rispetto a quelli su cui si è concentrata l'ormai defunta coalizione semaforo, criticando il rigido schematismo dell'Energiewende: "Dobbiamo uscire dalla definizione delle tipologie di produzione energetica" ("Wir müssen raus aus der Festlegung auf Energieerzeugungsarten") aggiungendo: "Ora apriamo la nostra visione a 360 gradi, anche nell'intervento pubblico". 

Criticando l'attenzione della Alpelkoalition alle energie rinnovabili, il presidente della CDU ha indirizzato le critiche in particolare all'energia eolica come mezzo per produrre energia. Per lui si tratta semplicemente di una "tecnologia di transizione" ("Übergangstechnologie"): "Credo addirittura che se facciamo qualcosa di giusto, un giorno potremo smantellare di nuovo le turbine eoliche perché sono brutte e perché non si adattano al paesaggio" ("Ich glaube sogar, dass wir, wenn wir etwas richtig machen, eines Tages die Windkrafträder wieder abbauen können, weil sie hässlich sind und weil sie nicht in die Landschaft passen").

Affermazioni dirompenti, come si può facilmente intuire, specie considerando il ruolo di Dominus dell'Unione Europea di fatto esercitato dalla Germania post-unitaria accentuatosi dopo la Brexit. Affermazioni, tuttavia, ignorate more solito da stampa e televisioni italiane.

Da notare inoltre, che di fronte agli evidenti, disastrosi esiti del wokismo e della cancel culture di matrice liberal americana, oltre a costi ed efficienza, in Germania si torna a ragionare anche in termini estetici ed identitari, dopo l'era dell'autoflagellazione, dell'odio verso sé stessi e dei meschini tatticismi della Merkel e di Scholz.

Nei prossimi vent’anni - ha proseguito il leader della CDU - la Germania quasi sicuramente non potrà fare a meno dell’energia eolica esistente (noi non siamo d'accordo, NdR). Ma in futuro, invece dell'eolico, Merz vuole puntare su tecnologie innovative come la fusione nucleare per garantire l'approvvigionamento energetico e non perdere il ruolo pionieristico a favore di paesi come la Cina. Ha parlato anche di un possibile ritorno al nucleare a fissione, ma si è mostrato scettico perché queste centrali sono già in fase di smantellamento.

Di fronte alla deindustrializzazione terminale, sta dunque rapidamente crollando anche il bastione eolico della Germania, da dove, mercé Angela Merkel e la sua delfina Ursula Von der Leyen, è scaturita la folle decisione di far funzionare l'Europa solo con pale e pannelli.