EOLICO
Una recente ricerca passa in rassegna la letteratura scientifica sull’impatto degli impianti eolici sui rapaci nel mondo. La mortalità degli adulti influisce in modo significativo sulle dinamiche della popolazione. Gli individui giovani e inesperti mostrano un rischio di collisione più elevato.
In copertina: un’aquila marziale (Polemaetus bellicosus) colpita dalla pala di una turbina eolica subito dopo l’attacco di una poiana sciacallo (Buteo rufofuscus) – foto ©M Martins: Birds & Bats Unlimited/BirdLife South Africa
È stata pubblicata recentemente una ricerca a firma di due biologi evoluzionistici e della biodiversità dell’Università di Valencia (Irene Estellés-Domingo e Pascual Lopéz Lopéz) che passa in rassegna la letteratura scientifica sull’impatto degli impianti eolici sui rapaci nel mondo.
Dopo aver raccolto 216 studi, è stato trovato consenso in letteratura sul fatto che «i rapaci mostrano comportamenti per evitare collisioni e che l’abbondanza di rapaci diminuisce dopo l’installazione di un parco eolico, anche se potrebbe essere recuperata nel tempo. La posizione dei parchi eolici sulle creste delle montagne rappresenta un pericolo in particolare per i grandi rapaci in volo, poiché fanno affidamento sull’orografia per guadagnare quota. La mortalità degli adulti influisce in modo significativo sulle dinamiche della popolazione, in particolare nelle specie a rischio di estinzione, ma i giovani individui inesperti mostrano un rischio di collisione più elevato.
La combinazione di diversi metodi tra cui il monitoraggio sul campo, la telemetria GPS e la ricerca sistematica delle carcasse rappresenta un approccio adeguato per indagare ulteriormente il problema e le soluzioni. Come potenziali soluzioni sono stati suggeriti l’arresto dei rotori su richiesta, l’installazione di deterrenti, il micro-sitting delle turbine e il ripotenziamento dei parchi eolici, sebbene i risultati siano contraddittori e specifici per caso. Inoltre, è fondamentale segnalare la potenziale insorgenza di conflitti di interesse negli articoli scientifici, poiché possono influenzare l’interpretazione dei risultati». Quest’ultimo avvertimento ha rilevante importanza.
Soluzioni e conflitti di interesse
I ricercatori spagnoli sostengono che «è possibile formulare una serie di misure di gestione consensuale sulla base delle informazioni derivate dalla ricerca che studia gli impatti dei parchi eolici sui rapaci. Queste misure sono essenziali per prevedere e mitigare efficacemente gli effetti negativi a lungo termine, indipendentemente dal contesto locale o geografico. I modelli di idoneità dell’habitat sono stati ampiamente utilizzati nella letteratura esaminata. Questi modelli facilitano la creazione di aree più sicure per i rapaci e l’identificazione di zone in cui l’installazione dovrebbe essere evitata».
E ancora «Il controllo di impatto prima e dopo la realizzazione dei progetti (Before-After-Control-Impact – BACI) sono strumenti preziosi per valutare l’efficacia delle soluzioni implementate o per identificare potenziali soluzioni da implementare. Tali strumenti possono essere essenziali per studiare le tendenze della popolazione delle specie e comprendere come queste tendenze variano a causa della presenza di parchi eolici».
Le modalità per ridurre oppure per evitare impatti di rapaci contro turbine eoliche sono svariate. Per gli autori della ricerca «tra le soluzioni proposte volte ad evitare impatti spicca il micro-siting delle turbine. Utilizzando mappe di sensibilità per identificare le zone ad alto rischio, la modifica del posizionamento delle turbine eoliche più pericolose può contribuire a ridurre la mortalità per numerose specie vulnerabili. Per quanto riguarda le soluzioni volte a minimizzare gli effetti negativi, è stato implementato anche il repowering. Sebbene possa essere controversa, questa soluzione consente di ridurre il numero di turbine e di aumentare l’altezza del rotore, riducendo così il rischio di collisione per le specie con schemi di volo inferiori. Tuttavia, potrebbe comunque rappresentare un rischio per le specie con schemi di volo più elevati. Degni di nota sono anche gli arresti di emergenza o i sistemi di arresto su richiesta. Questi sistemi consentono al parco eolico di fermarsi se una specie bersaglio si avvicina. Questo approccio può essere implementato a lungo termine, ad esempio durante stagioni specifiche in cui la specie oggetto dello studio si trova in prossimità del parco eolico».
Le conclusioni
«I rapaci sono il gruppo di uccelli più vulnerabile alla presenza di parchi eolici nel loro habitat – scrivono i ricercatori spagnoli -. Di conseguenza, numerosi documenti mirano a chiarire gli impatti più rilevanti sui rapaci e come tali impatti potrebbero essere ridotti. Date le conoscenze esistenti e i risultati riportati in letteratura, è evidente che, nonostante le variazioni tra specie, habitat e tipologie di parchi eolici, esistono informazioni sufficienti per raggiungere consenso sulle seguenti conclusioni:
Presentare soluzioni e, soprattutto, verificarne l’efficacia è fondamentale per mitigare gli effetti negativi dei parchi eolici e promuovere la conservazione dei rapaci. Ciò è particolarmente importante nel contesto della crescente capacità installata di nuovi parchi eolici dovuta alla crescente domanda di energia e al processo di decarbonizzazione globale in corso in tutto il mondo».