QUEL CHE C'È DA SAPERE
È partita l’11 novembre, e durerà fino al 22, la 29° Conferenza delle Parti della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, a Baku in Azerbaijan.
Il primo giorno, i diplomatici hanno raggiunto un accordo sugli standard per un mercato centralizzato del carbonio sotto il controllo dell'ONU. Simon Stiell, a capo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc), ha spiegato che questi mercati, una volta attivi, aiuteranno i paesi a implementare i loro piani climatici in modo più rapido ed economico, con un risparmio fino a 250 miliardi di dollari all'anno, come sottolineato dal capo negoziatore Yalchin Rafiyev.
La seconda giornata della conferenza è stata caratterizzata dall'arrivo di leader internazionali e dal lancio da parte della Commissione Ue della Methane Abatement Partnership Roadmap per ridurre le emissioni di metano, sostenuta da vari paesi, tra cui l'Italia. Questa roadmap promuove la cooperazione tra importatori ed esportatori di combustibili fossili, concentrandosi su monitoraggio, rendicontazione e verifica. Gli esempi di attuazione verranno presentati alla Cop30 in Brasile. Il Commissario europeo designato al Clima, Wopke Hoekstra, ha dichiarato in proposito “Ridurre le emissioni di metano dal settore energetico è un obiettivo a portata di mano, perché al contempo ha senso dal punto di vista economico, rafforza la sicurezza energetica e contribuisce alla lotta al cambiamento climatico”.
Il primo ministro britannico, Keir Starmer, ha annunciato l'aggiornamento dell'obiettivo nazionale per la riduzione delle emissioni, puntando a una diminuzione dell'81% entro il 2035, insieme al lancio della Global Clean Power Alliance per accelerare la transizione energetica.
Francesco La Camera, direttore generale dell'Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (Irena), ha evidenziato la necessità di reti elettriche flessibili e interconnesse per favorire l'uso delle energie rinnovabili. Il rapporto “World Energy Transitions Outlook 2024” di Irena indica la necessità di investimenti significativi in fonti rinnovabili, reti intelligenti, efficienza energetica e stoccaggi, con un totale stimato di 31.500 miliardi di dollari tra il 2024 e il 2030. Fatih Birol, direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell'energia (AIE) ha osservato che, sebbene il miglioramento dell'efficienza energetica sia rallentato al solo 1% nel 2023, la crescita delle rinnovabili rimane promettente, con una previsione di impianti per oltre 5.500 GW entro il 2030, tre volte i livelli degli anni precedenti.