QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il 4 febbraio il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato il ministro dell'Economia e delle Finanze francese, Marc Ferracci, a margine del Consiglio informale congiunto Competitività e Commercio a Varsavia.
Durante il confronto bilaterale, scrive il MIMIT in una nota, il quarto in pochi mesi tra Urso e Ferracci, i due Ministri hanno ribadito la forte convergenza tra Italia e Francia sulle linee guida della politica industriale europea, in particolare sulle misure per il Piano industriale europeo sull'automotive e sulla revisione del CBAM.
A seguito dell’incontro il ministro Urso ha annunciato che il numero di Paesi dell'Unione Europea che sostengono il non paper sull’automotive, presentato a novembre da sette governi, è salito a 15. Il documento propone di anticipare al 2025 la revisione del regolamento sulle emissioni di CO2, tenendo conto delle direttive Red, Ets e Afir, e di rivedere in anticipo la normativa sui veicoli pesanti, attualmente prevista per il 2027. Inoltre, sollecita una soluzione al problema delle sanzioni per le case automobilistiche previste nel 2025.
“L’approccio dell’Unione Europea alle politiche per l’automotive deve diventare più ambizioso, ridefinendosi in un modello integrato e pragmatico, basato su una visione strategica a lungo termine.”, ha dichiarato Urso, “Lo stop alle multe, uno degli aspetti del nostro non-paper, è urgente e necessario, ma non sufficiente. Serve una revisione complessiva del Green Deal, come chiediamo appunto nel nostro non-paper che a oggi ha incassato il sostegno di 15 Paesi membri dell’UE”.
Al centro del colloquio, conclude la nota, anche le iniziative dei due Paesi per altri settori strategici della politica industriale europea, come la siderurgia e la chimica, su cui Italia e Francia stanno adottando un approccio complementare, così da poter intervenire con una forte unità di intenti al prossimo Consiglio di Competitività in programma a marzo.