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2025-04-28 21:28

Il piano della Commissione UE per l’industria

QUEL CHE C'È DA SAPERE

È stata pubblicata il 26 febbraio la comunicazione della Commissione europea sul Clean Industrial Deal, il piano strategico per sostenere la competitività e accelerare la decarbonizzazione dell’industria europea.

Il piano si concentra sulle industrie ad alta intensità energetica, come acciaio, metalli e chimica, e sul settore delle tecnologie pulite, fondamentali per la transizione industriale. Grande attenzione è rivolta anche all’economia circolare, con l’obiettivo di ridurre sprechi, massimizzare il riutilizzo delle risorse e diminuire la dipendenza dell’UE dalle importazioni di materie prime.

Per abbassare i costi energetici, il piano prevede misure per aumentare l’elettrificazione e la produzione di energie rinnovabili, con l'obiettivo di raggiungere un tasso di elettrificazione del 32% entro il 2030 e installare 100 GW di nuova capacità rinnovabile ogni anno. Le azioni sono definite meglio nell’Action Plan for Affordable Energy.

Viene inoltre promosso l’uso dell’idrogeno rinnovabile e a basse emissioni, con l’impegno di coprire il 40% della domanda di tecnologie verdi con la produzione europea. Per incentivare la domanda di prodotti sostenibili, sarà introdotto l’Industrial Decarbonisation Accelerator Act, che darà priorità ai prodotti europei negli appalti pubblici e privati.

Il finanziamento della transizione pulita è un punto centrale del piano. La Commissione creerà, entro il secondo trimestre del 2026, una Banca per la Decarbonizzazione Industriale con un fondo di 100 miliardi di euro, finanziato attraverso la revisione dell’Innovation Fund, le aste ETS e InvestEU. Ulteriori risorse arriveranno dalla BEI e dagli Stati membri, con una semplificazione delle regole sugli aiuti di Stato.

Anche all’economia circolare il piano riconosce un ruolo chiave, con l’obiettivo di aumentare il tasso di utilizzo circolare dei materiali dall’attuale 11,8% al 24% entro il 2030. Per garantire l’accesso alle materie prime critiche e ridurre la dipendenza da fornitori esteri, verrà istituito un Centro UE per le Materie Prime Critiche, che gestirà gli acquisti congiunti per rafforzare il potere negoziale dell’industria europea.

A livello globale, il piano rafforza le partnership internazionali e prevede la semplificazione del Carbon Border Adjustment Mechanism (CBAM), il meccanismo che impone dazi sulle importazioni di prodotti ad alta intensità di carbonio. Nel secondo trimestre del 2025, la Commissione presenterà un rapporto sul CBAM, seguito da una proposta legislativa nel 2026.

Un altro elemento del piano è la formazione e il reskilling della forza lavoro. Verrà creata una Unione delle Competenze per investire nella formazione professionale, mentre il programma Erasmus+ sarà potenziato con 90 milioni di euro per sostenere l’istruzione nei settori chiave della transizione verde e digitale.

Infine, il Clean Industrial Deal prevede una serie di misure settoriali e di dialoghi strategici con le parti interessate.

A questo link della Commissione UE, disponibili le Q&A sul Clean Industrial Deal.