QUEL CHE C'È DA SAPERE
Il 30 giugno 2025 il Consiglio dei ministri ha dato il via libera, su proposta del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, a uno schema di disegno di legge delega destinato a creare un quadro legislativo organico su tre fronti della decarbonizzazione: la cattura e lo stoccaggio della CO₂ (tecnologie CCS), la regolazione del settore dell’idrogeno e la riduzione delle emissioni di metano nel comparto energetico.
Si tratta di un provvedimento collegato alla Legge di bilancio 2025-2027, che ora sarà trasmesso alle Camere con procedura d’urgenza per accelerarne l’esame. L’obiettivo è consentire al Governo di adottare i decreti attuativi in tempo utile per realizzare gli impegni previsti dal Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC) e dal Green Deal europeo.
Nel dettaglio, il disegno di legge affida al Governo il compito di definire entro dodici mesi una disciplina completa per l’intera filiera della cattura, del trasporto, dell’utilizzo e dello stoccaggio geologico del biossido di carbonio. La normativa dovrà essere coerente con gli obiettivi del PNIEC e complementare rispetto all’uso delle fonti rinnovabili e ai processi di efficienza energetica. È previsto che le attività di trasporto tramite rete e di stoccaggio, in quanto caratterizzate da condizioni di monopolio naturale, siano regolate dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (ARERA), alla quale saranno attribuite anche funzioni di controllo, definizione tariffaria e vigilanza sugli accessi.
Il provvedimento introduce inoltre un procedimento unico per il rilascio di autorizzazioni, anche ambientali, e mira a promuovere la concorrenza nei segmenti della filiera dove è possibile, come nella cattura e nell’utilizzo della CO₂. Una particolare attenzione è riservata agli standard di qualità e sicurezza, al coordinamento della normativa vigente e all’eliminazione delle disposizioni obsolete.
Quanto all’idrogeno, lo schema designa formalmente ARERA come autorità nazionale di regolazione, in linea con quanto previsto dalla Direttiva europea 2024/1788. Per rendere possibile l’esercizio di queste nuove funzioni, si prevede un rafforzamento della struttura dell’Autorità, che potrà contare su dodici unità di personale aggiuntive, finanziate da un contributo a carico degli operatori del settore.
Infine, per quanto riguarda il metano, il testo individua le autorità competenti a dare attuazione al regolamento europeo 2024/1787. Il Ministero dell’Ambiente, attraverso l’Ufficio minerario e, se necessario, con il supporto di enti come SNPA e Acquirente Unico, sarà incaricato di controllare le attività principali. Le regioni avranno competenze sulle attività locali, avvalendosi della polizia mineraria.
Il disegno di legge introduce anche un sistema sanzionatorio che prevede, in caso di violazioni, multe fino al 10% del fatturato e la pubblicazione dei dati delle infrazioni sui siti istituzionali delle autorità competenti.