Oggi:

2024-03-29 14:12

Tra il dire e il fare… E’ polemica sulla bozza di decreto per gli incentivi alle rinnovabili elettriche

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Il Ministero dello sviluppo economico “continua a puntare solo ed esclusivamente sul mercato elettrico senza alcun riguardo per le altre fonti”. E’ quanto denuncia in un comunicato Fiper, la Federazione italiana produttori di energia da fonti rinnovabili, in merito alla bozza di decreto sui nuovi incentivi alle fonti di energia rinnovabile non fotovoltaiche, dove si afferma di ritenere che “il nuovo target di energia elettrica da fonte rinnovabile al 2020 possa essere posto a 149 TWh”, cioè il 49% in più rispetto al precedente obiettivo di 100 TWh/anno, e si specifica che “il presente decreto ha la finalità di sostenere la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in misura adeguata al perseguimento dei relativi obiettivi”.

Il governo indica il nuovo target dopo aver osservato, nelle premesse, che “l’Italia nel settore elettrico è ampiamente in anticipo rispetto agli obiettivi fissati, essendo già arrivata a fine 2011 a una capacità installata equivalente a 94 TWh/anno vs 100 TWh/anno di obiettivo al 2020”.

Sempre nelle premesse della bozza di decreto, il governo critica invece le politiche di incentivazioni delle rinnovabili elettriche seguite sinora, riconoscendo che:

  1. si è teso a privilegiare lo sviluppo di energia elettrica rinnovabile, in particolare quella solare, rispetto ai settori calore e trasporti o all’efficienza energetica che, invece, sono modalità economicamente più efficienti in media per il raggiungimento degli obiettivi;
  2. il ritorno economico sulla filiera italiana di questi investimenti è stato spesso non ottimale, a causa della forte spinta su tecnologie dove l’Italia non ha una leadership industriale;
  3. gli incentivi all’energia rinnovabile elettrica sono stati molto generosi rispetto ad altri paesi EU (in molti casi oltre il doppio), soprattutto per l’energia fotovoltaica.

Di fronte a quest’ autocritica, afferma Fiper, “ogni persona di buon senso si aspetterebbe finalmente una riduzione del gettito destinato alla produzione di sola energia elettrica da FER e un’accelerazione legislativa per favorire l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche. E invece...”.

Di fronte a queste incongruenze e considerata l’importanza strategica per il Sistema Paese del tema dell’energia e del risparmio energetico, la richiesta di Fiper è che si riporti la discussione nelle commissioni parlamentari.