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2024-10-13 03:00

Emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, rimozione del carbonio e acque reflue: l’ok dell’europarlamento

QUEL CHE C'È DA SAPERE

Il 10 aprile il Parlamento europeo ha adottato due importanti Regolamenti sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti e sulla rimozione del carbonio.

Il Regolamento sulle emissioni di CO2 dei veicoli pesanti, proposto dalla Commissione a febbraio 2023, è stato adottato con 341 voti favorevoli, 268 contrari e 14 astensioni. La misura prevede che i nuovi camion e gli autobus riducano le emissioni del 45% nel periodo 2030-2034, del 65% nel 2035-2039 e del 90% a partire dal 2040. Entro il 2030, i nuovi autobus urbani dovranno ridurre le proprie emissioni del 90% e diventare veicoli a zero emissioni allo scarico entro il 2035. Sono inoltre fissati, a partire dal 2030, obiettivi di riduzione delle emissioni anche per rimorchi (7,5%) e semirimorchi (10%). Il Regolamento prevede che la Commissione conduca una revisione dettagliata dell'efficacia e dell'impatto delle nuove norme entro il 2027. Il Regolamento dovrà ora essere approvato formalmente dal Consiglio.

Il Regolamento sulle rimozioni di CO2 (“carbon removal”), approvato con 441 voti favorevoli, 139 contrari e 41 astensioni, introduce un nuovo sistema volontario di certificazione UE per la rimozione dell’anidride carbonica e un registro pubblico per garantire la trasparenza.

Il provvedimento distingue quattro tipi di attività: rimozione permanente del carbonio (immagazzinamento del carbonio atmosferico o biogenico per diversi secoli), stoccaggio temporaneo del carbonio in prodotti durevoli (come i prodotti da costruzione a base di legno) della durata di almeno 35 anni e che possono essere monitorati in loco durante l'intero periodo di monitoraggio; stoccaggio temporaneo del carbonio derivante da carbon farming (ad esempio ripristino di foreste e suolo, gestione delle zone umide); riduzione delle emissioni del suolo (da carbon farming) che include riduzioni di carbonio e protossido di azoto derivanti dalla gestione del suolo e attività che devono complessivamente ridurre le emissioni di carbonio dei suoli o aumentare la rimozione di carbonio dalla materia biologica.

L'obiettivo del Regolamento è incentivare queste attività, per raggiungere l’obiettivo previsto dalla Legge sul Clima di assorbire 310 milioni di tonnellate di CO2 al 2030 da settori come agricoltura e uso del suolo, e, al contempo, migliorare la capacità dell'UE di quantificarle, monitorarle e verificarle al fine di contrastare il greenwashing. Il Regolamento dovrà ora essere adottato anche dal Consiglio.

Infine, il Parlamento ha approvato, con 481 voti favorevoli, 79 contrari e 26 astensioni, anche la Direttiva per la raccolta, il trattamento e lo scarico delle acque reflue urbane. Il provvedimento, sui cui era stato raggiunto un accordo con il Consiglio a fine gennaio, prevede che entro il 2035 le acque reflue urbane siano sottoposte a trattamento secondario (cioè la rimozione della materia organica biodegradabile) prima di essere scaricate nell'ambiente, in tutti gli agglomerati delle dimensioni di 1.000 abitanti equivalenti o più. Entro il 2039, il trattamento terziario (ovvero la rimozione di azoto e fosforo) sarà applicato in tutti gli impianti di trattamento delle acque reflue che coprono 150.000 abitanti equivalenti e oltre, ed entro il 2045 in quelli che coprono 10.000 abitanti equivalenti e oltre. Un trattamento aggiuntivo che rimuove un ampio spettro di microinquinanti (“trattamento quaternario”) sarà obbligatorio per tutti gli impianti oltre 150.000 abitanti equivalenti (e oltre 10.000 abitanti equivalenti sulla base di una valutazione del rischio) entro il 2045.

La Direttiva introduce inoltre un monitoraggio rigoroso di diversi parametri di salute pubblica (virus, agenti patogeni), degli inquinanti chimici (compresi i Pfas), delle microplastiche, della resistenza antimicrobica e la responsabilità estesa del produttore (Epr) per i medicinali per uso umano e i prodotti cosmetici, a copertura dei costi (almeno l’80% dei costi sarà coperto dai produttori) del trattamento quaternario. La Direttiva dovrà ora essere approvata dal Consiglio.