Oggi:

2024-03-19 07:52

Ancora Lui, Cerroni

RIFIUTI A ROMA

di: 
Rosa Filippini

Sono passati quattro anni dalla chiusura della discarica di Malagrotta . I rifiuti romani continuano a viaggiare per l’Italia e per il mondo e non c’è informazione sui trattamenti a cui sono sottoposti, sulle destinazioni, sui costi. Non ci sono proposte da parte di Regione e Comune per una loro gestione efficiente e ambientalmente compatibile né una visione chiara e comprensibile per il futuro. Spesso, in molti quartieri romani, non c’è nemmeno la raccolta e si rischia l’emergenza sanitaria. Ad avanzare proposte sulla gestione dei rifiuti urbani della Capitale, nel deserto di dibattito pubblico, è ancora una volta lui, Cerroni.

Settembre 2013.  All’immediata vigilia della chiusura della discarica di Malagrotta, il suo contestatissimo proprietario, avv. Cerroni , pubblicava una pagina a pagamento sul Corriere della Sera fornendo dati sullo smaltimento dei rifiuti a Roma che nessuna autorità pubblica aveva mai pubblicato. I dati erano comprensivi dei costi per la collettività fino a quella data e  posti a confronto con quelli previsti per il futuro, a discarica chiusa e in assenza degli impianti necessari a chiudere il cerchio dei rifiuti sul territorio regionale.  Mentre  tutti i partiti (maggioranza e opposizione di Comune e Regione dell’epoca) festeggiavano la chiusura della discarica senza preoccuparsi del futuro, l’Astrolabio fu l’unica voce a dare atto a Cerroni di una visione adeguata alle dimensioni economiche e ambientali del problema e lungimirante.  Scrivemmo allora: “Cerroni appare dotato di qualità decisionali e sembra anzi che “detti l’agenda” alle istituzioni. La cosa è tipica della sicumera del personaggio, ma dimostra almeno che qualcuno ha la capacità di fare proposte basate su numeri dichiarati. Cerroni evidenzia i costi per la collettività e offre un percorso possibile … essendo di fatto l’unico a farlo ….”

Nei mesi immediatamente successivi, la Procura della Repubblica di Roma emanò nei confronti di Cerroni una ordinanza applicativa di misure cautelari personali e un decreto di sequestro preventivo degli impianti.

Sono passati 4 anni. C’è stato il rinvio a giudizio.  Il processo è ancora in corso.  Cerroni non è più sottoposto a custodia cautelare e compirà fra poco 91 anni.  Anche se dalle cronache dei giornali non è mai stato chiaro, ci sembra di capire che  l’accusa concreta per cui è sotto processo sia quella di aver agito illecitamente per favorire l’uso dei propri impianti per smaltire i rifiuti della Capitale.  Aspettiamo di sapere se è vero.

Nel frattempo però, non possiamo che prendere atto che le previsioni di Cerroni sulla gestione dei rifiuti post Malagrotta si siano rivelate ottimistiche. Infatti, non solo i costi di raccolta e smaltimento sono aumentati, com’era - tutto sommato -  facile prevedere, ma la Capitale si è addirittura assuefatta a una “non gestione dei rifiuti” .  E’ caduto il Sindaco Marino, è arrivata la Raggi, ha cambiato assessori e dirigenza dell’Ama ma, ad oggi, non c’è un piano, non c’è una strategia, spesso non c’è proprio la raccolta e le foto dell’immondizia accumulata sulle strade della Città eterna fanno il giro del mondo in modo ricorrente.

Nessuno (Comune, Regione, Arpa, Ispra, Ama …..) si preoccupa di fornire dati e informazioni dettagliate su quello che viene avvertito come il problema  principale della città e che, in alcuni quartieri, si presenta come una vera e propria emergenza sanitaria.

Nonostante tutto, oggi come  4  anni fa, sulle cronache romane ricorrono interviste a Cerroni –  ebbene si, ancora lui! – su quanto sarebbe necessario fare per risolvere il problema dei rifiuti a Roma.

Qui potete leggere l’ultima di queste interviste, rilasciata al quotidiano Il Tempo del 25 settembre,  lasciando ai lettori dell’Astrolabio almeno il giudizio sulla concretezza, il pragmatismo  e lo spirito innovativo delle proposte del “vecchio” Cerroni.