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2024-03-28 13:08

Undici liste in cerca di ambiente

SPIGOLANDO NEI PROGRAMMI ELETTORALI

di: 
Francesco Mauro

Il bilancio del dibattito preelettorale, nonostante la varietà di strumenti e media utilizzabili, è negativo dal punto di vista ambientale e favorisce le posizioni “no” e “zero”.

 

Lista o coalizione

Parole d’ordine e tematiche

Carenze, note

PD (Bersani)

Italia Bene Comune
Coalizione:
PD + SEL
+ Centro  Democratico
+ altre 7 liste

Slogan principale:
L’Italia giusta.

Slogan di settore:
Sviluppo sostenibile,
politica industriale integralmente ecologica.
Sviluppo sostenibile come saper fare italiano: gusto, duttilità, creatività, qualità e tipicità ecocompatibile.
Mobilità sostenibile, risparmio
e efficienza energetica.
Tecnologie per la salute,
cultura, arte, storia, saperi.
Agenda digitale.
Riaffermazione dell’esito del referendum 2011 sull’acqua: gestione pubblica o controllo delle finalità pubbliche per beni e servizi.

Impostazione ideologica, focalizzata a partire da una visione di sviluppo sostenibile. Non entra in dettaglio, almeno in questa sede, sulle opzioni operative.
Non sono toccate alcune tematiche specifiche come:
riduzione dell’inquinamento, ciclo dei rifiuti, strategie industriali.
Strumenti: NO alle privatizzazioni.

SEL
Sinistra Ecologia Libert
à (Vendola)

Slogan principale:
Benvenuta sinistra.

Slogan di settore:
Conversione ecologica dell’economia e della società.
Pubblicizzazione delle reti e dei sistemi di gestione a cominciare dall’acqua.
Politiche di sostegno alle fonti rinnovabili di energia: eolico, fotovoltaico, geotermico, solare termico, efficienza energetica; lotta al carbone e idrocarburi.
Riduzione al minimo di discariche e inceneritori, riduzione della produzione e pericolosità dei rifiuti.

Come sopra.
Slogan alquanto criptico.
Focalizzato esclusivamente su acqua, fonti alternative di energia, rifiuti.
Posizioni “classiche” della vulgata ecologista nella sua versione italiana.

PdL (Berlusconi)

Coalizione:
PdL + Lega
+ altre 9 liste.
Slogan principale:
# fiducia

Obiettivi principali:
Messa in sicurezza del patrimonio immobiliare
Rilancio del turismo, valorizzazione dei parchi e aree protette.
Energia: concorrenza, riduzione dei consumi, smart grid.
Sviluppo di città intelligenti.
Tutela degli animali da compagnia.

Mancano molte tematiche.
Si punta molto alla “valorizzazione”, utilizzando come strumenti incentivanti soprattutto benefici fiscali.

Fratelli d’Italia
(Meloni)

Slogan principale:
Raccogliere le sfide del nostro tempo per rigenerare l’Italia

Slogan di settore: Ambiente e paesaggio.
Messa in sicurezza in campo anti-sismico e idro-geologico.
Sviluppo sostenibile: bioarchitettura, protezione dei beni architettonici come elemento del paesaggio, sostituzione edilizia ove opportuno per condizione degli edifici o nel caso di intensivi.
No alla sperimentazione animale.

Interessi programmatici sull’ambiente molto parziali.

La Destra – Fiamma Tricolore (Storace)

Slogan principale:
Per noi la Vita è sacra …
Al centro della proposta
politica la Persona.

Obiettivi:
uso delle fonti alternative, microgenerazione distribuita.
Acqua controllata dallo Stato.
Parere non vincolante delle Sovraintendenze e Enti Locali.
Sì alla TAV e migliori trasporti.
Rifiuti: riduzione, riciclo, sì ai termovalorizzatori.
Uso sostenibile delle aree protette, valore tradizionale della caccia.
Agricoltura multifunzionale.

Le tematiche ambientali sono sparse in vari ambiti del programma; non sono indicate le risorse né le implicazioni di politica industriale. L’ambiente appare come un problema secondario.

Lega Nord
(Maroni, Tremonti)

Slogan principale:
Istituzioni adeguate
e moderne favoriscono
lo sviluppo del paese.

Obiettivi:
Turismo ambientale.
Completamento della TAV.
Energia: detassazione, incentivi, sviluppo delle fonti rinnovabili, smart grid.
Riassetto idrogeologico del territorio.
Messa in sicurezza (soprattutto antisismica) del patrimonio immobiliare.
Tutela degli animali da compagnia.

Piuttosto generico per la maggior parte delle tematiche, cerca di rispondere ad alcune domande del pubblico.

Scelta Civica con Monti

Coalizione:
UDC + FLI + 1 lista
Slogan principale:
Cambiare l’Italia,
riformare l’Europa,
agenda per un
impegno comune

Slogan di settore:
Tutela dell’ambiente come investimento per il futuro che consente di vivere meglio il presente. Ambiente parte integrante dell’economia.
Contenimento delle emissioni nocive, decarbonizzazione a partire dai trasporti, sviluppo di biocarburanti di nuova generazione.
Studiare e incentivare l’impiego di materiali riciclabili.
Tecnologie intelligenti.
Approvvigionamento eco-compatibile.
Semplificazione normativa.

Tocca solo alcuni settori. Caratterizzato da una tempistica lunga e indeterminata di attuazione, ha un tono che non appare molto vincolante o impegnativo nel presente.
Strumenti: fondi strutturali, benefici del fondo rotativo CDP per Kyoto, diminuzione IVA, credito d’imposta.

Rivoluzione civile
(Ingroia)

Slogan principale:
E’ ora di scelte coraggiose.

Slogan generale/settoriale:
Cambiare il modello di sviluppo.
Fermare il consumo di territorio.
Sviluppare l’agricoltura di qualità.
Favorire il risparmio energetico.
Lotta alla criminalità ambientale.
NO TAV, NO Ponte.

Molto vago sull’attuazione

Movimento 5 Stelle (Grillo)

Uno degli slogan generali:
La nostra politica? Le vostre decisioni.

Obiettivi principali:
Energia termica con fonti rinnovabili.
Studio e uso di biogas da rifiuti.
NO inceneritori, NO TAV
Sviluppo e miglioramento delle ferrovie per pendolari.
Mobilità per disabili.
Riduzione delle emissioni CO2.

Assenza di un quadro generale del settore e molte tematiche non toccate. In alcuni settori le proposte sono ben studiate ma in termini soltanto tecnici.

Fare per Fermare il Declino
(Giannino)

Uno degli slogan generali:
Liberare le potenzialità di crescita, lavoro e creatività

 

Obiettivi:
Alienazione del patrimonio pubblico immobiliare.
Liberalizzare i settori non ancora pienamente concorrenziali compresi i trasporti e i servizi ambientali.
Manutenzione dell’ambiente per una sua valorizzazione e fruizione.
Semplificazione normativa.
Razionalizzazione del ciclo dei rifiuti.
Riqualificazione degli immobili degradati o lesionati.
Pre-fissazione dell’impiego degli introiti, tasse e tariffe comunali e ambientali.
Compensazioni ambientali.
Efficienza energetica.
Revisione PAC.
NO ad un nuovo pacchetto Energia-Clima.
NO alla politica industriale delle fonti rinnovabili.

Molto dettagliato in diversi settori, insufficiente in altri.
Strumenti: detassazione, destinazione prefissata degli introiti, revisione delle tariffe.

Amnistia Giustizia Libertà
(Radicali: Pannella, Bonino)

Uno degli slogan generali:
Per una riforma “radicale” delle istituzioni europee.

Rottamazione edilizia degli edifici degradati, lesionati e anche architettonicamente o socialmente inadatto
Azioni locali: Milano (referendum ambientali), Napoli (la Grande Napoli), Roma, Basilicata, ecc.

I Radicali hanno presentato una lista di scopo, e quindi che non tratta specificamente l’ambiente. Azioni locali sono in corso o previste in alcune città spesso in occasione di elezioni locali.

  1. La qualità e la centralità della tematica ambiente nei programmi delle diverse liste varia grandemente, anche se è un dato generale lo scarso ruolo attribuito all’ambiente, all’energia, ai beni naturali e culturali.
  2. Una certa completezza può essere osservata nelle dichiarazioni programmatiche del PD (e della coalizione da questi capitanata) e della lista Monti, ma in entrambi questi ed in altri casi si può notare frequente una carenza di indicazioni concrete dal punto di vista della tempistica e delle risorse finanziarie; le proposte sembrano quindi come essere destinate ad un tempo lontano non determinato.
  3. Si sono dimostrate più preparate e precise, ma solo su un piano esclusivamente tecnico, alcune “piccole” liste: la lista Giannino e, per alcune tematiche, il Movimento 5 Stelle. Esse però, al tempo stesso, si adeguano tra l’altro a posizioni oltranziste in termini mediatici e “ambientalisti”.
  4. Le liste di centro-destra appaiono in genere piuttosto poco interessate alla questione ambientale; però sembrano voler realmente affrontare il problema della messa in sicurezza sia degli edifici normali che di quelli valorizzabili in termini architettonici.
  5. Nel PD ed in SEL si vede chiaramente l’eredità dell’ecologismo, oggi in crisi, per la concomitanza di presupposti ideologici e atteggiamenti aziendalistici, spesso ripresi da Legambiente e Greenpeace. Sono tipici gli accenni alla “green economy” e all’intervento dello Stato.
  6. Purtroppo i fautori delle fonti rinnovabili dannose per il paesaggio sono molto diffusi, non solo a sinistra, ma anche a destra e ovunque venga ritenuta conveniente un posizione “ecologicamente” benpensante.
  7. Il bilancio del dibattito pre-elettorale, nonostante la varietà di strumenti e media usati (internet, social network, comizi, riunioni al chiuso, tour, porta a porta, ecc.), è negativo dal punto di vista ambientale e favorisce la posizione “no-“ o “zero-“.
  8. In sintesi, esplorare la parte ambientale dei programmi presentati per le elezioni è come ascoltare una lunga litania a tante voci, ma incompleta e senza un ordine o delle priorità. Manca un progetto, una visione, un quadro d’insieme. L’impressione è che, nella maggioranza dei casi,  all’ambiente non ci credano, non lo reputino rilevante, non lo capiscano, non sappiano cos’è, al massimo lo considerino di utilità per raccogliere alcuni voti e gestire alcune attività.