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2024-03-29 09:08

Al via la firma dell’accordo Parigi sul clima ma per chiarire le implicazioni dei suoi obiettivi, afferma la Commissione Ue, bisognerà aspettare

QUEL CHE C’È DA SAPERE

Dal 22 aprile, a New York, potrà essere firmato potrà essere firmato l’accordo raggiunto lo scorso dicembre a Parigi, al termine della Conferenza Cop21 sul clima, L’accordo entrerà in vigore quando sarà stato ratificato da almeno 55 Parti, rappresentanti di almeno il 55% delle emissioni mondiali.

In una Comunicazione della Commissione Ue al Parlamento e al Consiglio europei, di cui la commissione ambiente del Senato ha iniziato l’esame, si valutano le implicazioni dell’accordo di Parigi, ricordando che esso “fissa un obiettivo a lungo termine inteso a mettere il mondo sulla strada giusta per limitare l’aumento della temperatura ben al di sotto di 2°C rispetto ai livelli preindustriali e proseguire gli sforzi per contenere tale aumento entro 1,5°C”. Poco più avanti, però, la stessa Commissione Ue afferma che su cosa questo implichi si è ancora in alto mare. Infatti, scrive la Commissione europea, “occorre chiarire le esatte implicazioni del traguardo di 1,5°C, a proposito del quale la 5^ relazione del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico (IPCC) non è giunta a nessuna conclusione a causa del numero insufficiente di analisi scientifiche. L’IPCC dovrà pertanto presentare nel 2018 una relazione speciale che sintetizzi i risultati dell’attività scientifica condotta a livello internazionale”.

La 5^ relazione dell’IPCC è stata analizzata dall’Astrolabio in questo articolo dell’ottobre 2013.

L’IPCC è un organismo costituito nel 1988 in ambito Onu, con il fine di individuare una voce super partes nella valutazione dei pericoli connessi all’aumento della CO2 e altri gas a effetto serra. Il compito dell’IPCC non è quello di svolgere attività di ricerca ma di raccogliere la produzione scientifica esistente e darne una rappresentazione pubblica a livello globale, tramite documenti ufficiali denominati Assessment Report (AR). La credibilità dell’IPCC ha avuto vicende alterne e lo scorso ottobre è stato eletto un nuovo presidente, il coreano Hoesung Lee, professore di economia dei cambiamenti climatici, energia e sviluppo sostenibile presso la Korea University’s Graduate School of Energy and Environment, secondo il quale l’IPCC può fare di più nel fornire ai decisori politici valutazioni sui cambiamenti climatici della più elevata qualità scientifica.