QUEL CHE C’È DA SAPERE
Parlamento europeo e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo sulla nuova legislazione per contrastare la concorrenza sleale e il dumping di prodotti sul mercato dell'Ue. Le nuove norme saranno discusse in novembre dall’Assemblea di Strasburgo e dovrebbero entrare in vigore entro la fine di quest’anno.
La nuova legislazione introduce una nuova metodologia per calcolare i margini di dumping delle importazioni da paesi terzi in presenza di forti distorsioni del mercato o di un'influenza penetrante dello Stato sull'economia. Le norme sono formulate senza riferimenti specifici ad alcun paese e nel rispetto degli obblighi assunti dall'Ue nell'Organizzazione mondiale del commercio (Omc).
L'accordo comprende anche modifiche che rafforzano la normativa anti-sovvenzioni dell'Ue, affinché in futuro eventuali nuove sovvenzioni emerse nel corso di un'inchiesta possano essere esaminate e tenute presenti all'atto dell'istituzione dei dazi definitivi.
Le nuove norme si applicheranno solo ai casi aperti dopo l'entrata in vigore della nuova legislazione, che prevede anche un periodo transitorio durante il quale tutte le misure antidumping attualmente in vigore, come pure le inchieste in corso, resteranno soggette alla normativa attuale.
Per determinare i casi di distorsione, saranno presi in considerazione diversi criteri tra cui le politiche e l'influenza dello Stato, la presenza diffusa di imprese di proprietà dello Stato, la discriminazione a favore delle imprese nazionali e l'assenza di indipendenza del settore finanziario. La Commissione può redigere relazioni riguardanti paesi o settori per rilevare le distorsioni; le prove raccolte a tal fine potranno essere utilizzate nelle inchieste future. Al momento di presentare una denuncia l'industria potrà invocare tali relazioni della Commissione a sostegno delle proprie affermazioni per quanto riguarda i paesi nei quali sono state ravvisate distorsioni.