QUEL CHE C'È DA SAPERE
È stata pubblicata dal Ministero dell’Ambiente la nota n° 10249/2021 riguardante i rifiuti da costruzione e demolizione prodotti da utenze domestiche.
La nota fa seguito al D.lgs 116/2020 di attuazione della direttiva europea 2018/851/UE e specifica che la nuova definizione di “rifiuti urbani", in vigore dal gennaio 2021, è legata al raggiungimento degli obiettivi di riciclo e non ha il fine di intervenire sulla ripartizione delle competenze tra pubblico e privato in materia di gestione dei rifiuti.
Nella nota il Ministero chiarisce che i rifiuti da Costruzione e Demolizione prodotti in ambito domestico, in piccole quantità, nelle attività “fai da te” possono continuare ad essere gestiti come urbani e si può, quindi, conferirli presso i centri di raccolta.
Il chiarimento è stato necessario poiché la normativa europea, e di conseguenza il suo recepimento nazionale, conteneva un’ambiguità riguardo tale categoria di rifiuti. Infatti, sebbene la definizione di legge escluda esplicitamente dal novero degli urbani i rifiuti da C&D, compresi quelli derivanti da attività secondarie “fai da te”, ne ammette la gestione nell’ambito del servizio pubblico, se prodotto nell’ambito del nucleo familiare e in piccole quantità, per un più coerente avvio alle operazioni di preparazione per il riutilizzo.