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2025-04-28 21:55

Il Mito dell’Ossicombustore: una Beffa Costosa per Livorno

RIFIUTI IN TOSCANA

di: 
Isabella Martini e Roberto Nanni*

Dopo un annoso dibattito, il Comune di Livorno riesce a fare la scelta più costosa, incerta e beffarda per i cittadini: chiude definitivamente il termovalorizzatore rinunciando al suo adeguamento. Di conseguenza, i rifiuti andranno in discarica, la TARI aumenterà. Nell’attesa messianica del mitico Ossicombustore di cui non è nemmeno testata l’efficacia…

In Copertina: Immagine da Totòtruffa ‘62, 1961, regia di Camillo Mastrocinque

 

Gli Amici della Terra di Livorno, nel promuovere politiche e comportamenti per la protezione dell'ambiente e per lo sviluppo sostenibile, non può condividere la scelta di chiudere il termovalorizzatore cittadino.

Si tratta di una vittoria di Pirro. Il Comune di Livorno lo ha chiuso senza una soluzione alternativa. Ha puntato sulla realizzazione dell’ossicombustore di Peccioli nel 2027, ma questo impianto non ci sarà: manca il tempo materiale per farlo.

Non si farà perché non ne è stata provata l’efficacia e perché diversi Comuni stanno già ripensando al finanziamento -costo stimato in 125 milioni di euro - con la conseguenza che aumenterebbero i costi per gli altri. E allora? Allora le scelleratezze presentano il conto e si pagano care sia in termini ambientali che economici. I costi ricadranno sui cittadini  attraverso le bollette della TARI.

A termovalorizzatore fermo, l’Azienda che gestisce i rifiuti di Livorno (AAMPS) perde 6- 6,5 milioni di euro l’anno per mancati ricavi dalla produzione di energia elettrica, da smaltimento dei sovvalli della raccolta differenziata, e maggiori costi per smaltire gli indifferenziati che vanno all’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) di Pioppogatto. Impianto presentato come soluzione definitiva, ma che non lo è, visto che la frazione recuperata dal TMB è solo del 15% e il resto, l’85%, viene inviato in discarica.   

Oggi, il TVR è fermo per problemi tecnici. Il costo per manutenzione e adeguamento alle norme che ne consentirebbe l’esercizio per sedici anni è di 15 milioni di euro: troppi per il Comune che vuole fermarlo nel 2027. Il Comune, quindi, lo lascia fermo per demolirlo, “tanto nel 2027 ci sarà l’ossicombustore a sostituirlo”.

Ma tenere fermo il TVR non significa risparmiare 15 milioni di euro, perché la fossa di contenimento dei rifiuti in arrivo dovrà servire come stazione di stoccaggio e trasferimento e andranno comunque eseguiti lavori previsti per circa 3 milioni di euro. Dovranno essere coperti turni per movimentare i rifiuti e ciò comporterà l’impiego di addetti.

Nella vicina Pistoia, proprietaria del termovalorizzatore di Montale che ha una capacità di smaltimento simile a quello di Livorno, non lo chiudono e lo hanno dato in gestione a Herambiente che provvederà alla messa a norma e corrisponderà un canone di gestione al comune. Il Comune di Livorno ha valutato una eventualità del genere visto che si tratta di un bene della collettività ? Qualcuno sostiene che basta fare bene la differenziata e si risolve tutto. Amici della Terra ritiene che non sia così: una parte di scarto ci sarà sempre e ad oggi l’unica alternativa valida ed efficace alla discarica è la termovalorizzazione con recupero di energia.

 

*Isabella Martini e Roberto Nanni, Amici della Terra di Livorno