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2024-03-29 00:20

Biodiversità, la strategia Ue per il 2030

QUEL CHE C'È DA SAPERE

La Commissione europea ha presentato la Strategia Ue sulla biodiversità per il 2030, che prevede finanziamenti per 20 miliardi di euro l’anno provenienti da varie fonti, tra cui fondi dell'Ue e finanziamenti nazionali e privati.

La nuova strategia sulla biodiversità definisce nuove modalità per attuare con maggior efficacia la normativa già in vigore, ma anche nuovi impegni, misure, obiettivi e meccanismi di governance, fra cui:

  • trasformare almeno il 30 % della superficie terrestre e dell'ambiente marino d'Europa in zone protette gestite in modo efficace. Lo scopo è fare leva sui siti Natura 2000 esistenti e integrarli con zone protette a livello nazionale, garantendo al contempo una protezione rigorosa delle aree particolarmente ricche di biodiversità e ad altissimo valore climatico;
  • ripristinare in tutta l'Ue gli ecosistemi degradati che versano in condizioni precarie e ridurre le pressioni sulla biodiversità, attraverso le seguenti azioni:
    • elaborare, previa valutazione d'impatto, una proposta relativa a un nuovo quadro giuridico per il ripristino della natura, con obiettivi vincolanti di ripristino degli ecosistemi danneggiati, compresi quelli più ricchi di carbonio;
    • migliorare lo stato di conservazione o la tendenza alla conservazione per almeno il 30 % degli habitat e delle specie Ue il cui stato non è soddisfacente;
    • recuperare almeno 25 000 km di fiumi a scorrimento libero;
    • arrestare e invertire il declino degli uccelli e degli insetti presenti sui terreni agricoli, in particolare gli impollinatori;
    • ridurre l'uso e i rischi dei pesticidi chimici in genere e ridurre del 50 % l'uso dei pesticidi più pericolosi;
    • adibire almeno il 25 % dei terreni agricoli all'agricoltura biologica e migliorare in modo significativo la diffusione delle pratiche agroecologiche;
    • ridurre le perdite dei nutrienti contenuti nei fertilizzanti di almeno il 50% e l'uso di fertilizzanti di almeno il 20%;
    • piantare almeno 3 miliardi di alberi, nel pieno rispetto dei principi ecologici, e proteggere le foreste primarie e antiche ancora esistenti;
  • evitare le catture accessorie di specie protette, oppure ridurle a un livello che consenta il pieno recupero delle popolazioni e non ne pregiudichi lo stato di conservazione;
  • creare le condizioni per un cambiamento profondo mettendo in moto un processo finalizzato a migliorare la governance della biodiversità e garantire che gli Stati membri integrino nelle politiche nazionali gli impegni delineati nella strategia. È previsto un centro di conoscenze sulla biodiversità e un partenariato per la biodiversità per sostenere una migliore attuazione della ricerca e dell'innovazione in materia a livello europeo. La strategia mira a far sì che i regimi fiscali e i prezzi rispecchino in modo più accurato i veri costi ambientali, compreso il costo della perdita di biodiversità, e che la biodiversità sia realmente integrata nel processo decisionale pubblico e delle aziende.

La Commissione europea riconosce che, “sebbene frenare la perdita di biodiversità in Europa sia essenziale ai fini dello sviluppo sostenibile, la maggior parte dei punti critici in tal senso è altrove”. Tuttavia, “l'Ue è decisa a dare l'esempio in tema di tutela dell'ambiente e uso sostenibile delle risorse naturali, tanto all'interno quanto all'esterno dei suoi confini, a mettere i suoi partenariati internazionali al servizio della biodiversità, coerentemente con il Green Deal europeo, e ad accompagnare la transizione nei paesi in via di sviluppo”.