"REPETITA". LA SICUREZZA NUCLEARE DA BERLUSCONI A MONTI
Leggete con attenzione l’articolo di Roberto Mezzanotte, perché il suo linguaggio moderato, l’assenza di asprezze potrebbero indurre a sottovalutare i fatti. All’origine delle vicende di cui parla c’è un atto dell’ultimo governo Berlusconi, che istituiva un’Agenzia per i controlli nucleari. Bene, bravi – hanno pensato in tanti: finalmente si provvede. E invece no: l’istituzione della nuova agenzia mascherava il vero obiettivo: sopprimere l’autorità di controllo esistente, far fuori i controllori indipendenti e sostituirli con altri addomesticati.
Il fatto lasciava stupefatti per l’improntitudine: nel momento in cui annunciava il proprio programma nucleare, il governo come primo atto sopprimeva i controllori. Mai vista al mondo una cosa simile. Lo penso e lo dico: è stata una vera porcata. Su questo punto, avverto la disarmonia tra la mia volgarità e Mezzanotte, che mai si abbasserebbe a simile linguaggio. Egli espone puntualmente i termini del problema, ma nella sua esposizione c’è qualcosa che non mi soddisfa. Una dissonanza da niente, questione di toni come spesso accade tra il politico e il tecnico. E tuttavia rimane il timore che il lettore attribuisca un grado minore di gravità alla soppressione della vecchia autorità di controllo: alla “porcata”, per l’appunto. Il termine volgare ma appropriato vuol essere come uno squillo di tromba,un appello, nella speranza di non ritrovarci ancora soli nella protesta.
Siamo in presenza di un attacco devastante che ha distrutto il sistema dei controlli. Perché, comunque vada a finire, il risultato che si riproponevano è in ogni caso garantito: sia che la nuova agenzia sia posta sotto il dominio di quelli che dovrebbero essere controllati, sia che gli venga lasciata una qualche autonomia, i vecchi controllori saranno comunque sostituiti da nuovi elementi meglio ammaestrati. Viene così cancellata una vicenda politica che ci ha visto impegnati, fin dai primi anni ’80, in una battaglia di civiltà contro l’insana accoppiata controllori/controllati, con esiti alla fine significativi. Di questa vicenda non avrebbero dovuto disporre né Berlusconi né Monti, perché fa parte della storia italiana del vivere civile; e tuttavia viene oggi cancellata a vantaggio di interessi poco trasparenti. Non più ad opera di Berlusconi, ma di Monti. È il suo governo, che ha fatto della rispettabilità internazionale il suo biglietto da visita, a riproporre “la porcata” e a ricacciarci, in spregio clamoroso di trattati e convenzioni internazionali, nella stessa situazione del Giappone prima dell’incidente. Forse per disattenzione, forse per ignoranza. C’è qualcuno disposto a darci una mano?