QUEL CHE C’È DA SAPERE
La ricostruzione dei territori del Belice, colpiti dal sisma del 1968, è ancora oggetto di audizioni e sopralluoghi parlamentari, come quelli effettuati dalla commissione ambiente del Senato, che ha approvato una nuova risoluzione, che impegna il governo su quindici punti, tra cui:
- elaborare in via di urgenza un piano di interventi mirato alla improcrastinabile questione della messa in sicurezza dei territori del Belice ad alto rischio sismico, con riferimento al pericolo di crollo dei vecchi ruderi abitativi, già acquisiti al patrimonio comunale, presenti nei centri dei Comuni a parziale trasferimento;
- prevedere un piano speciale mirato alla messa in sicurezza dei territori risultanti a forte rischio idrogeologico, con particolare riferimento ai comuni a totale trasferimento;
- individuare una prioritaria e specifica misura di finanziamento idonea al recupero di immobili di particolare pregio storico-artistico-monumentale, danneggiati dal sisma e non ancora recuperati, anche attraverso l’acquisizione al patrimonio comunale per la loro futura fruizione pubblica;
- realizzare una mappatura e avviare il monitoraggio delle situazioni di emergenza ambientale generate dalle conseguenze del terremoto e dalle fasi di ricostruzione immediatamente successive all'evento sismico, al fine di quantificare le conseguenti risorse per la definitiva bonifica.
La risoluzione è stata approvata con l’astensione di Forza Italia, Lega Nord e M5S, secondo i quali gran parte degli interventi potrebbero essere effettuati a legislazione vigente, anziché con disposizioni di carattere straordinario.