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2025-04-28 20:57

Miniera Ucraina

RISORSE STRATEGICHE

di: 
Giovanni Brussato

Si parla in modo generico e inesatto di “terre rare” ma ciò che scatena gli atteggiamenti predatori delle grandi potenze sono le riserve strategiche di metalli già disponibili in Ucraina e di immediato interesse per usi militari ed energetici come lo zirconio.

In Copertina: foto Academic Council of the Institute of Geology Taras Shevchenko National University of Kyiv

 

Certamente nel sottosuolo ucraino vi sono risorse strategiche. Meglio però lasciare perdere le terre rare e concentrarsi su qualcosa che c’è e che interessa Russia, Cina e Stati Uniti: lo zirconio.

L’Ucraina contiene il 7% delle riserve globali di titanio (ilmenite e rutilo) ma, soprattutto, questi depositi di titanio sono associati allo zirconio. E, con l'intensificarsi della competizione per le risorse strategiche globali, lo zirconio è diventato una questione chiave per salvaguardare la sicurezza nazionale e promuovere il progresso tecnologico militare. La domanda globale di zirconio è in continua crescita per il suo enorme potenziale nelle applicazioni militari: può resistere a temperature molto elevate e fornire una protezione indispensabile per gli aerei ipersonici: il diboruro di zirconio è utilizzato nei sistemi di protezione termica di aerei ipersonici e veicoli spaziali.

Le armi ipersoniche stanno entrando in un periodo di crescita esplosiva e Pechino sta sviluppando un’industria per vendere missili ipersonici ad altri paesi come la Russia, la Corea del Nord, l'Iran. Persino i ribelli Houthi nello Yemen stanno usando queste armi per sfidare i sistemi di difesa aerea degli Stati Uniti e dei loro alleati.

Ma il Dragone ha un problema: importa quasi tutto lo zircone che lavora, principalmente dall'Australia e dal Sud Africa. I blandi standard ambientali applicati in passato in Cina ai processi di produzione avevano permesso all'industria cinese di abbassare i prezzi e di far fallire i produttori concorrenti di materiali in zirconio acquisendo di fatto un monopolio globale del mercato. Oggi, l’introduzione di norme più severe per ridurre i residui radioattivi nei flussi di rifiuti derivanti dal processo produttivo sommate al calo dei tenori che obbliga a lavorare più minerale per recuperare la stessa quantità di zircone rende il minerale con una radioattività desiderabilmente bassa particolarmente scarso.

L’Arabia Saudita dello zirconio è l'Australia, con oltre il 74% delle riserve globali ma, per quanto la Cina sia il principale partner commerciale dell'Australia e gli enormi profitti derivanti dalla vendita di minerali al Dragone svolgano un ruolo cruciale nel PIL australiano, in caso di tensioni, l'approvvigionamento di zirconio dall'Australia potrebbe trovare significativi ostacoli sulla strada per Pechino: gli Stati Uniti, che a loro volta non dispongono di significative riserve in grado di alimentare la loro industria della difesa.

Analogamente, anche la Russia ha dimostrato una forte dipendenza dalla fornitura di zirconio ucraino, un bene importante per il settore dell'energia nucleare (è necessaria una quantità significativa di zirconio per le barre di controllo e i materiali di protezione nei reattori) e la bassa qualità delle risorse di questo minerale in Russia richiede notevoli investimenti con un ulteriore onere per le finanze e le priorità di investimento russe.

Recentemente gli USA hanno condotto il loro primo test di intercettazione di un missile balistico dall’isola di Guam nella crescente competizione missilistica con la Cina nell'Indo-Pacifico.

Il programma di armi ipersoniche degli Stati Uniti vede le sue maggiori difficoltà proprio nell’ambito dei materiali di protezione termica e probabilmente è lo zirconio una delle “terre rare” che cerca Trump.