QUEL CHE C'È DA SAPERE
È stato pubblicato il 3 marzo il secondo “Zero pollution monitoring and outlook” della Commissione europea e dell’Agenzia europea per l’ambiente, il rapporto che mostra i progressi compiuti in Europa per ottenere la riduzione dell’inquinamento di aria, acqua e suolo. Il rapporto è completato da altri documenti tra cui il quarto rapporto “Clean Air Outlook”.
Secondo i rapporti è essenziale una piena applicazione delle normative ambientali per raggiungere l'obiettivo di inquinamento zero entro il 2050, definito nel Piano d’azione “Verso inquinamento zero per aria, acqua e suolo” del 2021.
Sebbene le politiche europee abbiano contribuito a ridurre l'inquinamento atmosferico, l’uso di pesticidi e i rifiuti di plastica in mare, i livelli attuali restano ancora troppo elevati e gli obiettivi fissati per il 2030 sono a rischio (tra cui: ridurre del 25 % gli ecosistemi dell'UE nei quali l'inquinamento atmosferico minaccia la biodiversità; ridurre del 50 % le perdite di nutrienti, l'uso dei pesticidi chimici e dei rischi ad essi connessi; ridurre del 50 % i rifiuti di plastica nei mari e del 30 % le microplastiche rilasciate nell'ambiente; ridurre in maniera significativa la produzione totale dei rifiuti e del 50 % i rifiuti urbani residui).
Nonostante i risultati ottenuti, la velocità dei miglioramenti è insufficiente. Il quarto Clean Air Outlook segnala che i limiti UE sull’inquinamento sono ancora più alti rispetto agli standard dell’OMS, il che significa che l'impatto sulla salute rimane significativo. Inoltre, persistono criticità riguardo al rumore nocivo, alla diffusione di microplastiche nell’ambiente, alla produzione e gestione dei rifiuti e all’eccessiva presenza di nutrienti nei terreni. Su questi aspetti, la Commissione Europea evidenzia la necessità di azioni più incisive per garantire il raggiungimento degli obiettivi ambientali.