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2025-09-14 00:01

Decarbonizzare Elettricità già Decarbonizzata?

TRANSIZIONE TRANSALPINA

di: 
Patrizia Feletig

Dalle pagine di Milano Finanza, l’autrice racconta i motivi dell’ennesimo scontro destra-sinistra nell’Assemblée Nationale francese, questa volta a proposito dell’impatto delle fonti rinnovabili intermittenti sulla produzione elettrica basata sul nucleare. Il piano energetico al 2035 è stato bocciato dalla maggioranza dopo gli emendamenti presentati dalla destra, fra i quali una moratoria delle nuove installazioni di eolico e fotovoltaico.

In Copertina: BORIS HORVAT/AFP/Getty Images

 

Per qualche giorno la Francia ha rappresentato un caso unico nell’Europa paladina delle politiche green. Nella proposta di legge governativa di misure per la decarbonizzazione del mix energetico d’oltralpe da qui al 2035, i deputati del partito di Le Pen (FN) assieme agli eletti nelle file de Les Républicains (LR) erano riusciti a far passare sostanziali modifiche, tra cui anche una moratoria sui nuovi progetti da fonti rinnovabili.

L'emendamento ha scatenato nel paese un'aspra battaglia tra rinnovabilisti e sostenitori di un rafforzamento del nucleare nell'attuale mix di generazione elettrica coperta per 67% da energia da atomo e 12% da rinnovabili. Di fatto rispecchia anche una spaccatura tra la sinistra francese e il campo largo della destra all’opposizione.

Di mezzo ci va l’esecutivo di Bayroux, mentre il presidente Macron viene accusato di affossare le ambizioni di neutralità carbonica della Francia. Risultato?  Martedì 24 giugno, al voto in aula dell'Assemblea Nazionale, l'intero testo è stato bocciato (377 voti contrari e 142 favorevoli). E si deve riprendere da capo l'iter normativo.

Intanto nell'Esagono si levano delle voci a favore della contestata moratoria sulla capacità aggiuntiva di solare ed eolico. Nonostante la paventata sospensione di nuovi progetti, solo con quelli già autorizzati, la Francia avrà nel giro di 2-3 anni un totale di 95GW di capacità rinnovabile: 1,5 volte la potenza nucleare in esercizio oggi in Francia (63GW).

Questo implica che in giorni di sole e vento si dovranno chiudere non solo le dighe ma anche modulare la produzione di energia dall’atomo, pagandone comunque il 90% del costo di esercizio visto che il combustibile incide solo per il 10%. Misure che non sembrano ragionevoli e sicuramente onerose. 

Con quale peso per le bollette dei francesi? Di sicuro quello di pagare il costo di due sistemi elettrici: quello intermittente e non programmabile e quello nucleare. Un aggravio tanto più illogico in quanto la Francia è tra le nazioni europee con la più bassa incidenza carbonica nella generazione elettrica: 27gr/kWh contro i 360 gr/kWh dell'Italia e 12 volte meno dell'intensità carbonica della Germania.

 Quindi qualcuno comincia a chiedersi a che pro sostituire un'elettricità già decarbonizzata con un'altra elettricità sempre verde ma più dispendiosa? Coprire il territorio di pannelli e pale è un modo efficace per proteggere clima e ambiente? E soprattutto, ai fini di un dibattito pubblico informato, sarebbe necessario fornire alla cittadinanza degli studi comparativi sull'impatto economico, sociale e ambientale delle varie politiche energetiche. Purtroppo, non pervenuti.

Forse perché sarebbe imbarazzante far sapere ai cittadini che i produttori di rinnovabili sono remunerati con prezzo garantito dai consumatori anche quando la loro elettricità non è necessaria; così come sono compensati quando viene chiesto loro di tagliare la produzione per la stabilità della rete. Tutti costi ancillari riversati sulle bollette. Che non si dicono ma si pagano.

Intorno al riesame della proposta di legge sulla programmazione energetica pluriennale francese si prevede un'aspra battaglia tra due visioni di decarbonizzazione. Al di là delle contrapposizioni politiche, lo stallo creato con la bocciatura del decreto Gremillet va a beneficio delle filiere industriali di generazione da sole e vento che continuano ad operare tranquillamente finché non spunteranno studi comparativi indipendenti sulle implicazioni per i consumatori delle diverse scelte sul mix energetico nazionale.