È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 2 agosto il nuovo Piano d’azione 2025-2027 per il miglioramento della qualità dell’aria, approvato dal Consiglio dei ministri a giugno. Si tratta di un documento strategico che stanzia circa 2,4 miliardi di euro (di cui 1,7 direttamente dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento atmosferico e allineare l’Italia agli obblighi europei.
Il Piano individua quattro grandi settori di intervento:
- Agricoltura: previsto il divieto d’uso dell’urea dal 1° gennaio 2028 per tagliare le emissioni di ammoniaca, con promozione di fertilizzanti organici/alternativi e sostegni FEASR per i maggiori costi; incentivi a coperture vasche, attrezzature per spandimento a basse emissioni, concimazione a rateo variabile e progetti su inibitori della nitrificazione.
- Mobilità: in arrivo programmi dedicati a Comuni e città metropolitane per TPL, ciclovie, corsie riservate, rinnovo bus (200 mln da ETS) e ferrobonus (59,7 mln 2025-26). Per il rinnovo di auto/moto/LCV elettrici sono previsti fino a 350 mln PNRR (esito rimodulazione), con chiusura entro giugno 2026.
- Porti: dal secondo semestre 2025 scatta lo sconto sugli oneri di sistema per l’energia da banchina alle navi in sosta (cold ironing), misura stimata in ~570 mln nel periodo 2025-2033 e neutra per la finanza pubblica; in parallelo prosegue la realizzazione delle infrastrutture (PNRR/PNC).
- Riscaldamento civile: non solo incentivi alla sostituzione degli impianti obsoleti (fino a 100 mln cumulabili con Conto Termico), ma anche nuove regole: classi di qualità aggiornate, biocombustibili certificati UNI EN ISO 17225, semplificazione controlli/ispezioni e accatastamento con QR code; incentivi vincolati al catasto impianti regionale (misure attuative tramite decreti/norme).
Accanto a queste azioni mirate, sono previste anche campagne di comunicazione (10 mln) rivolte ai cittadini e un rafforzamento dei controlli sulle misure regionali di divieto (50 mln), con accordi MASE-Regioni fino a 100 mln (aste ETS 2024).