QUEL CHE C'È DA SAPERE
La Commissione europea ha adottato il 27 novembre un nuovo quadro strategico per una bioeconomia competitiva e sostenibile, con l’obiettivo di accelerare la transizione verso un’economia più circolare e meno dipendente dalle importazioni di combustibili fossili e materie prime critiche. Utilizzando risorse biologiche rinnovabili provenienti da terra e mare, Bruxelles punta a rafforzare la resilienza industriale europea, stimolare l’innovazione e offrire alternative ai prodotti di origine fossile.
Secondo la Commissione, la bioeconomia rappresenta già un pilastro importante dell’economia europea: nel 2023 valeva fino a 2.700 miliardi di euro e impiegava oltre 17 milioni di persone, con un impatto significativo sulla crescita e sull’occupazione in settori come l’agricoltura, la silvicoltura, la pesca, l’acquacoltura, la trasformazione della biomassa, la biofabbricazione e le biotecnologie. Esempi di applicazioni includono sostanze chimiche e materiali a base di alghe, plastiche biobased per l’industria automobilistica e gli imballaggi, fibre tessili innovative, materiali da costruzione e fertilizzanti di nuova generazione.
Il nuovo quadro strategico mira a liberare il potenziale della bioeconomia europea, promuovendo un forte incremento degli investimenti e dell’innovazione e sviluppando mercati guida per materiali e tecnologie a base biologica. La Commissione intende semplificare il contesto normativo per favorire la diffusione delle soluzioni biotech, accelerare le procedure di autorizzazione e garantire che i finanziamenti europei sostengano la ricerca e lo scale-up industriale. Tra le iniziative annunciate figura anche la proposta di un’“alleanza per un’Europa basata sulla biotecnologia”, che consentirebbe alle imprese europee di aggregare la domanda e acquistare collettivamente prodotti biobased fino a 10 miliardi di euro entro il 2030.
Un altro elemento chiave della strategia riguarda l’approvvigionamento sostenibile della biomassa, affinché la crescita del settore non comprometta la salute dei suoli, delle foreste, delle risorse idriche e degli ecosistemi. Bruxelles richiama la necessità di valorizzare la biomassa secondaria (come residui agricoli, sottoprodotti e rifiuti organici) e prevede iniziative per sostenere agricoltori e silvicoltori che proteggono il suolo e rafforzano i pozzi naturali di assorbimento del carbonio.
Il nuovo quadro strategico aggiorna e amplia la precedente strategia del 2012 e i successivi riesami del 2018 e del 2022, spostando l’attenzione verso la diffusione industriale, l’espansione dei mercati e il rafforzamento della resilienza economica e ambientale dell’UE.