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2025-12-05 05:49

ETS2: nuovi “ammortizzatori” proposti dalla Commissione UE

QUEL CHE C'È DA SAPERE

La Commissione europea ha presentato il 27 novembre una proposta di modifica della Market Stability Reserve (MSR) per il nuovo sistema di scambio delle emissioni destinato ai settori degli edifici e del trasporto su strada (ETS2), con l’obiettivo di garantirne un avvio graduale e stabile e prevenire rialzi eccessivi del prezzo delle quote. Il provvedimento dà seguito agli impegni annunciati dal commissario Wopke Hoekstra al Consiglio Ambiente di ottobre e risponde alla richiesta avanzata da una larga maggioranza di Stati membri e da molti deputati europei.

La MSR è il meccanismo creato per riequilibrare domanda e offerta di quote, rafforzando la resilienza del mercato del carbonio. Con le modifiche proposte, viene introdotto un meccanismo di intervento più incisivo: se il prezzo del carbonio supera i 45 €/tCO₂ (valore 2020), il numero di quote immesse nel mercato sarà raddoppiato, fino a un massimo di 80 milioni all’anno dal 2027 al 2029, cioè più della riduzione annuale prevista dall’ETS2 (60 milioni di tonnellate). In secondo luogo, la Commissione propone di estendere oltre il 2030 la validità delle quote conservate nella riserva, rendendo disponibili fino a 600 milioni di quote per eventuali interventi di stabilizzazione del prezzo, equivalenti a dieci anni di riduzioni del sistema. Infine, viene previsto un ulteriore buffer per consentire interventi più tempestivi e fluidi nel caso di tensioni sul mercato.

Parallelamente alla riforma della MSR, la Commissione suggerisce di anticipare l’avvio delle aste ETS2, in modo da generare ricavi già nel 2027 e fornire un chiaro segnale di prezzo agli operatori. Inoltre, insieme alla Banca europea per gli investimenti, Bruxelles sta elaborando un nuovo strumento di anticipazione delle entrate (ETS2 Frontloading Facility), che potrebbe mettere a disposizione degli Stati membri fino a 6 miliardi di euro nel biennio 2026-2027, risorse aggiuntive rispetto ai proventi nazionali del sistema e al Fondo sociale per il clima.

La proposta dovrà ora essere esaminata dal Parlamento europeo e dagli Stati membri prima dell’adozione definitiva.